“Ritengo che la mia più grande qualità sia quella di destare in chi mi circonda il massimo entusiasmo, e questo soprattutto grazie al riconoscimento dei meriti di ciascuno e all’incoraggiamento continuo. Non c’è niente che deprima di più una persona delle critiche di un superiore gerarchico. Io non critico mai nessuno. Incentivo i dipendenti e sono tanto propenso a lodare quanto restio a trovare difetti. Se voglio che una cosa sia fatta, non ho paura di abbondare in sincera approvazione e lodi”
Charles Michael Schwab
Alcuni studi condotti negli Stati Uniti hanno dimostrato che le aziende con le performances migliori, sia da un punto di vista economico che di prodotto o servizio, sono caratterizzate da un elemento in comune: il personale che le compone si sente realizzato poiché può esprimere al massimo le proprie potenzialità. Ottenere un simile risultato dipende dal grado di sollecitazione verso i collaboratori, invitati a partecipare attivamente alla vita dell’azienda.
Partecipazione attiva, formazione continua, coinvolgimento nei processi decisionali, motivazione sono le chiavi che ogni imprenditore ha per fare dei suoi collaboratori i suoi primi alleati. È chiaro che non sempre queste strategie funzionano, che ci possono essere persone refrattarie e impermeabili a qualunque stimolo, persone che forse abbiamo scelto basandoci su parentele, raccomandazioni o sensazioni a ‘pelle’. Persone che, per questo, vanno gestite con saggezza affinché non ‘contagino’ il resto della squadra.
Prima di tutto però, se vogliamo avere successo come imprenditori, dobbiamo concentrarci sugli altri: sulle belle persone delle quali abbiamo imparato a circondarci anche sul lavoro. Sono loro gli alleati più preziosi di ogni imprenditore ed è a loro che ogni imprenditore attento dedica tempo, cure ed energie per aiutarli a vincere nella vita.
La premessa è: conosci i tuoi collaboratori? Sai cosa vogliono, sai quali ambizioni nutrono, sai qual è il loro sogno? La nostra potrebbe sembrarti una domanda retorica alla quale rispondere: “Ovvio che conosco i miei collaboratori: li ho scelti io, lavorano con me!”.
Nel suo volume “Il nuovo capitale: Intellettuale, Intangibile, Indispensabile”, Paolo Ruggeri propone un test che ogni imprenditore dovrebbe fare per comprendere quali sono le motivazioni più forti per i suoi collaboratori, da collocare in una scala da 1 a 10 secondo quanto ognuno crede siano:
- Buone condizioni di lavoro
- Sentirsi coinvolti nei problemi del lavoro
- Una disciplina non opprimente
- Pieno apprezzamento del lavoro svolto
- Lealtà della direzione verso i lavoratori
- Buon livello salariale
- Promozioni e crescita assieme all’azienda
- Comprensione e interesse verso i problemi personali
- Sicurezza del posto di lavoro
- Lavoro interessante
Nel libro, l’autore mette in evidenza come molto spesso vi sia un’incomprensione di fondo tra il valore che un imprenditore ritiene sia al primo posto per i suoi collaboratori e viceversa quella che è la realtà, ossia quale tra queste dieci motivazioni sia la più forte per il collaboratore.
Gli imprenditori intervistati, come prima posizione che pensavano ponessero i dipendenti era quella legata al “Buon livello salariale”. Ebbene ti stupirà sapere che questa, per i collaboratori sottoposti al sondaggio, è solo la quarta motivazione che li fa alzare ogni mattina per andare al lavoro.
La prima, invece, è il “Pieno apprezzamento per il lavoro svolto”.
Questa premessa che ti ho voluto fare è indispensabile affinché tu capisca che a lungo andare il tuo ruolo di imprenditore potrebbe portarti a perdere di vista quelle che sono le spinte più potenti che puoi usare per motivare le persone che lavorano con te.
Lo stipendio, per quanto alto possa essere, per quanti zeri possa contenere, da solo non basta a fare di un collaboratore una persona motivata a dare il massimo. Paradossalmente un “Grazie, bel lavoro, non so come avrei fatto se non ci fossi stato tu” è più stimolante di un assegno consegnato distrattamente.
Se instauri un rapporto sincero ed empatico con le persone che lavorano con te avrai modo di capire cosa vogliono e dove vogliono arrivare. Il tuo compito, come imprenditore che punta al successo, sarà individuare gli obiettivi di ognuno e aiutarlo a realizzarli.
Scoprire il sogno dei tuoi collaboratori, lavorare con loro alla sua realizzazione, ti permetterà anche di individuare le attitudini di ognuno di loro e di impiegarli nel modo più corretto. Difficilmente una persona timida e chiusa ti racconterà che la sua massima ambizione nella vita è fare un lavoro di front office, ma magari ti dirà che le piacerebbe molto avere la responsabilità di un reparto di ricerca e sviluppo. Individuato questo obiettivo il tuo compito sarà aiutarla migliorarsi al punto da diventare esattamente la persona giusta per il ruolo che desidera ricoprire, e chiunque quando fa esattamente ciò che desidera dà il meglio di sé.
Ora considera le implicazioni di quest’ultima considerazione: se avrai tutte persone felici di fare il lavoro che desideravano, avrai una squadra di persone che daranno il meglio, che non guarderanno l’orologio e all’ora X faranno cadere la penna. Come può fallire un’azienda composta di persone come queste? Non c’è ostacolo che chi è animato da una grande passione non sia disposto a superare. Se ami qualcuno non vuoi perderlo, e farai di tutto per tenerlo con te per sempre. Questo vale per i rapporti di coppia ma anche per il lavoro.
Il denaro, lo stipendio, anche le gratifiche se non supportate dalla passione e dalla conseguente dedizione al lavoro, non ti daranno mai dei collaboratori straordinari, non ti daranno mai delle persone disposte a farsi in quattro con te e per te per arrivare al successo. E da solo, per quanto eccezionale tu sia, il successo non potrai mai raggiungerlo.
Per questo ti lascio con questa massima: impara a volere bene ai tuoi collaboratori, ringraziali ogni giorno per quello che fanno, stimolali quando sono giù di corda ricordando loro quel sogno al quale state lavorando assieme.
È questa la strada verso il successo!
Pinuccio Massaiu