Bere tanto latte fa bene ai denti?

A sentire la pubblicità e anche parte dell’informazione medica sembra che non esista alimento migliore.  Il latte naturale è da anni raccomandato da nutrizionisti e medici per il fabbisogno proteico e di calcio, minerale fondamentale per fare crescere e mantenere la salute di ossa e denti. Nulla da eccepire se si trattasse del latte di una mamma e non delle mammelle di una mucca, ingravidata artificialmente e nutrita di ormoni e antibiotici per farla crescere in fretta e produrre tanto e costantemente.

Dico questo perché esiste molta confusione su questo argomento. In modo troppo leggero si confonde il latte materno, vero e unico latte dedicato al bambino, con quello di mucca, che è pensato dalla natura unicamente per la crescita dei vitelli.

In uno studio pubblicato dal British Medical Journal dal professor K. Michaelsson vengono confrontati due gruppi di persone ( 60.000 donne e 45.000 uomini ) per 20 anni, valutando il rapporto fra assunzione o meno di latte e latticini, le fratture ossee e l’età della morte. I risultati sono stati strabilianti: non solo non c’è nessuna riduzione di fratture ossee nelle persone che hanno assunto più latte, ma addirittura nelle donne il suo maggior consumo è stato associato ad una maggiore probabilità di subire una frattura. Ancora, le persone che bevevano tre o più bicchieri di latte al giorno avevano il doppio delle probabilità di morire rispetto a chi non ne consumava.

E in bocca, che succede ai denti? Partiamo da un concetto: l’elevato contenuto di lattosio, lo zucchero del latte che viene degradato in acido lattico, fa abbassare il pH e facilita lo stress ossidativo. Questo fatto provoca nell’intestino coliti e gastriti, con alternanza di diarrea/stitichezza, gonfiore e flatulenza con dolori addominali ricorrenti, sino all’instaurarsi di stitichezza cronica.

In bocca l’eccessiva acidità determina gravi danni allo smalto dei denti, che diventano più fragili e facilmente attaccabili dai batteri cariogeni, con la comparsa di lesioni caratteristiche che portano facilmente a una situazione di policarie, quando in rapida successione molti denti si “ammalano”.

Mi sono sempre interessato molto in qualità di medico sui rapporti fra alimentazione e salute, ma solo ultimamente ho notato sempre più come i bambini con recidive da carie avevano dato tutte la stessa risposta alla mia domanda: “Quanto latte bevi?”.

Inutile dire che era sempre la stessa: “Molto!”.

Alcuni anche tre volte al giorno, con buona pace dei genitori che si toglievano il problema di preparargli la cena, e che erano felici di rispettare le regole che il modo pubblicitario costantemente rimarca: “Il latte è un alimento completo e fa bene a prescindere”.

In qualità di curante ho iniziato a consigliare di eliminare il latte dalla dieta a questi pazienti e ho iniziato a vedere come la situazione della loro salute orale rapidamente cambiasse in meglio! Non si formavano più carie e loro stessi erano stupiti di questo miglioramento generale.

Queste mie esperienze cliniche e gli studi che ho fatto mi portano quindi a consigliare ai pazienti una dieta povera di latte e latticini (compresi anche tutti quelli “delattosati” e quindi ancora più trattati industrialmente) per il mantenimento della salute non solo orale, ma anche generale.

Pinuccio Massaiu