Innanzitutto confermo che esiste un’intera branca scientifica chiamata Kinesiologia Odontoiatrica, sviluppata in Italia da eminenti colleghi come il dott. Gian Mario Esposito o Edoardo Bernkopf che sono fiero di annoverare tra i miei personali maestri.
La Kinesiologia – dal greco kynesis = movimento e logos = scienza è una disciplina che, attraverso specifici test muscolari, verifica l’equilibrio dell’individuo da diversi punti di vista: fisico, mentale, emotivo, biochimico e nutrizionale. In pratica è una modalità di indagine molto utile per fornire elementi alla diagnosi del medico prima di procedere con lo studio del caso.
La Kinesiologia aiuta ad individuare in quale parte del nostro corpo è presente uno squilibrio. L’analisi mostra lo stato di funzionamento dell’intero organismo, dei suoi organi e dei suoi apparati. Ogni muscolo è infatti una spia delle diverse attività del laboratorio che si cela all’interno del nostro corpo, ed è a sua volta con esso stesso messo in relazione.
Partendo da queste basi è facile capire come l’occlusione dentale può influenzare i muscoli ad essa correlati, e quindi avere ripercussioni su colonna, orecchio, strutture craniche in genere. Può sembrare strano ma sintomi in apparenza molto diversi da loro come la cefalea, i dolori alle orecchie, le vertigini, i dolori al collo o alla schiena, il fastidio agli occhi, la cui causa sfugge spesso ad accertamenti classici, possono dipendere da come i denti chiudono fra di loro.
L’origine è spesse volte una malocclusione dentale, che dipende dalla scorretta reciproca funzione fra denti, muscoli correlati e articolazione temporo-mandibolare. Per questa ragione si è partiti dallo studio della Kinesiologia per adattarla alle cure odontoiatriche.
Giusto per dare qualche accenno storico, questa disciplina nacque negli Statu Uniti a metà del XX secolo, approfondendo le ricerche svolte dai chiropratici. Questi ultimi effettuavano (e ancora lo fanno) trattamenti manuali sulle alterazioni statico-dinamiche della colonna vertebrale, bacino e altre articolazioni.
Fondatore, per quanto non medico, di questa disciplina fu Daniel David Palmer, che influenzò coloro che approfondirono l’argomento spostando l’attenzione dalle ossa e articolazioni ai muscoli e ai nervi. Questa specializzazione della chiropratica si chiama Kinesiologia applicata, che si focalizzò anche nello studio dell’articolazione temporo-mandibolare (ATM), avvicinandosi al mondo dei dentisti.
Fu il dott. H. Gelb, odontostomatologo e kinesiologo di Philadelphia, che nel 1977 notò un miglioramento delle prestazioni sportive negli atleti dopo l’applicazione di un apposito dispositivo occlusale da lui chiamato MORA (MandibularOrthopedicRepositionig Appliance). Tale teoria ha suscitato notevole interesse in campo atletico, medico sportivo ed odontoiatrico.
Da qui partì quella serie di studi che arrivò fino al mondo odontoiatrico, cercando modalità per intervenire sulle malocclusioni senza l’obbligo di pesanti ed invasivi interventi chirurgici.
In questo contesto va detto che una bocca equilibrata trasmette e riflette l’equilibrio globale del paziente. Una bocca disequilibrata presenta dei difetti che si ripercuotono sulla muscolatura e sulle ossa, provocando nel tempo gravi danni.
Per questo è così importante effettuare il test kinesiologico quando il dentista comprende che potrebbe esserci un importante squilibrio nel paziente. Grazie a questa ulteriore indagine possiamo capire come intervenire in maniera globale e completa in studio, risolvendo problematiche che spesso, oltre che provocare notevole disagio al paziente, venivano trattate da differenti specialisti di varie branche mediche non ricollegati tra loro.
Pinuccio Massaiu