Come affrontare i disturbi del sonno

Quanto è brutto passare una nottata con incubi, bruschi risvegli o momenti di apnea?

L’indomani si è stanchi, nervosi, poco lucidi e insofferenti. In alcuni casi, per persone che lavorano o hanno figli, questa situazione può diventare un vero e proprio handicap.

I disturbi del sonno (detti OSAS, dall’inglese obstructive sleep apnea syndrome) sono dovuti ad un’ostruzione più o meno importante del flusso dell’aria nelle prime vie respiratorie. Tutto ha origine nel rapporto che ha l’organismo rispetto alla sua fonte principale di energia: l’ossigeno.

Il nostro cervello sorveglia questo delicato equilibrio, verificando che gli organi siano sempre ben ossigenati e si preoccupa quando questo non avviene.

L’ossigeno entra nel corpo tramite le vie aeree grazie ai muscoli della respirazione, dei quali il  diaframma è il più importante. La loro attivazione automatica è controllata da recettori che misurano costantemente la quantità di ossigeno nel corpo. L’aria inspirata tramite il naso e la bocca passa nella gola, nella trachea, nei bronchi e infine negli alveoli polmonari, da dove l’ossigeno  passa all’interno dei vasi sanguigni per raggiungere tutte le cellule del corpo.

Quindi maggiore è la dimensione del sistema (le vie aeree) che porta l’aria all’interno del corpo verso i polmoni e minore sarà il lavoro dei muscoli della respirazione.

Nel sonno, per la posizione assunta dal corpo e per il rilassamento muscolare, si determina una fisiologica riduzione dei volumi delle prime vie aeree. Se poi le vie di passaggio dell’aria vengono ulteriormente ridotte o addirittura ostruite, i muscoli respiratori dovranno attivarsi in gran misura e fare molta fatica nel far passare l’aria. 

Nei casi meno gravi si sviluppa il russamento, causato dall’aria che, passando velocemente nelle parti molli delle vie aeree parzialmente ostruite, le fa vibrare. In particolari condizioni il flusso di aria può ridursi di oltre il 50% o arrestarsi per alcuni secondi (causando un momento di apnea). Durante le apnee i livelli di ossigeno nel sangue si abbassano rapidamente. Il corpo non accetta questa situazione e cerca di combatterla con un aumento della pressione sanguigna e dell’attività cardiaca fino a possibili aritmie e, a livello cerebrale, con sonno disturbato da incubi. 

Questa è la causa per alcuni bambini del sonnambulismo, del fare la pipì a letto o dell’andare tutte le notti a dormire dai genitori.

Ricordo che il russamento, in forma più o meno grave, affligge il 60% circa della popolazione maschile adulta e il 40% di quella femminile, ma è anche molto frequente nei bambini. I pazienti che hanno il sonno disturbato con russamento e apnee, soffrono frequentemente di sonnolenza diurna, deficit della memoria, irritabilità o colpi di sonno.

La maggior parte dei casi di OSAS nei bambini è causata dalla deglutizione disfunzionale, quando la lingua non assume la sua posizione fisiologica all’interno della bocca, mantenendosi bassa e interposta tra i denti, costringendo la sua radice ad occupare lo spazio posteriore nella rinofaringe, ostruendolo. In questi casi è necessaria una riabilitazione della funzione deglutitoria mediante la Terapia Miofunzionale.

Per gli adulti sofferenti di OSAS si utilizzano apparecchi specifici anti-russamento.

Indossando questo dispositivo prima di andare a dormire si porta la mandibola in avanti, la lingua si sposta in alto sul palato creando uno spazio maggiore nel rinofaringe, facilitando il percorso naturale dell’aria. 

In tal modo tutta la muscolatura respiratoria fa meno fatica durante il sonno e la persona al risveglio è più riposata e con maggiori energie fisiche e mentali da utilizzare durante la giornata.

Pinuccio Massaiu