Alla nascita siamo tutti dotati di intuito, prima di capire impariamo ad agire, e agiamo in base a quanto i nostri processi mentali imparano dall’ambiente in cui viviamo.
Man mano che cresciamo, le convenzioni sociali, gli stili di vita, l’educazione familiare portano costantemente alla repressione di questo atteggiamento innato, portando ad affidarci prevalentemente alla razionalità. Passiamo quindi dall’usare il cervello sinistro a quello destro, con il pensiero razionale che la fa da padrone. Lasciamo perdere quella famosa sensazione “di pancia” che ci porta a voler fare quella cosa, senza sapere come e perché.
Quella sensazione che ci arriva quando siamo in collegamento con la parte più profonda del nostro spirito, quella che nasce dalle nostre esperienze etiche ed emotive positive, che abbiamo coltivato nel nostro intimo dalla nascita e arricchito con lo studio e l’esperienza.
È sensato che molte scelte che compiamo ogni giorno nella gestione dell’azienda devono essere logiche e razionali, sono alla base della quotidianità del management, ma la mente dell’imprenditore ha la necessità di avere dei momenti in cui per lui è necessario ascoltare le sue intuizioni. Essere sempre sul pezzo, porta l’imprenditore a occupare ogni neurone della sua mente nella ricerca della perfezione di ogni dettaglio, compromettendo la possibilità di prendere le necessarie decisioni per l’innovazione della sua azienda che nascono dalla mente inconscia. Per decidere di vivere così la professione, e la propria vita, è necessaria una sana dose di coraggio.
Questo nasce dal fatto che ci si troverà spesso nella necessità di perdere per un attimo l’equilibrio delle proprie certezze, ma soprattutto a subirne le conseguenze saranno i nostri collaboratori e chi sta vicino. Il coraggio deve essere doppio, prima per vincere le nostre paure (ma a questo siamo abituati) e secondo per farlo fare agli altri. A tutti quelli che vivono nella zona di comfort che noi stessi gli abbiamo creato, per permettergli di rendere al meglio nell’organizzazione della nostra azienda. Ma se noi abbiamo lavorato bene nel tempo precedente, circondandoci di persone che abbiamo selezionato per affinità e non per competenza, con i quali condividiamo successi e problemi e che si fidano incondizionatamente del nostro intuito, che hanno imparato a conoscerci come apportatore di successi, allora l’innovazione sarà rapidamente aggiunta al management dell’azienda.
Dove trovo i momenti di ispirazione? Di certo non durante il pieno dell’attività d’azienda, quando la mente razionale è sempre concentrata sull’ottenimento del risultato.
Sta a noi prendere e attivare i momenti dove possiamo spegnere il cervello destro razionale e lasciare libero spazio alla parte istintuale e creativa. Se ci fai caso le migliori idee emergono a livello di coscienza nei momenti più impensati, la notte, al cinema, visitando un museo, mentre ti stai godendo un bel panorama. Sta a noi riappropriarci di queste occasioni, bloccando nella nostra super agenda produttiva, ore, giorni, serate, fine settimana per dare spazio alla nostra parte creativa. Così come siamo bravi a incastrare appuntamenti, progetti operativi, convegni, lezioni professionalizzanti egualmente importanti – ma che da soli non sono sufficienti a fare vivere pienamente la vita da imprenditore – dobbiamo pensare contro-intuitivamente a trovare momenti di libertà.
Quindi, trova il tempo, vivi la vita, sii coraggioso, segui il cuore e le tue intuizioni, solo così affronterai al meglio le sfide della vita e della professione e ne uscirai vincente.