I benefici psicologici dell’avere un bel sorriso

Potrebbe sembrare una considerazione un po’ banale, o ancora frivola. In verità, però, nella nostra società occidentale l’estetica sta diventando un fattore sempre più rilevante nel nostro schema relazionale.

Con il grande aumento delle offerte in questo settore (estetiste, parrucchiere, dermatologi, dietologi, corsi di palestra specifici per buttare giù peso, tonificare o rassodare) e l’abbassamento dei costi vista la grande domanda, sempre più persone stanno decidendo di investire nel miglioramento dell’estetica del proprio corpo.

Parlando del dentale, al centro di tutto sta il sorriso.

Sempre più pazienti chiedono interventi relativi al riallineamento dei denti, o alla risistemazione della loro forma (se troppo piccola o troppo grande rispetto agli altri), del colore (se alcuni di essi risultano scuri o comunque di colore diverso) oppure di un vero e proprio nuovo inserimento quando si sono persi alcuni denti a causa di traumi o patologie varie.

In base alla mia esperienza queste nuove necessità (fino a pochi anni fa prerogativa di pochi) non si possono più liquidare come un mero capriccio. Esistono infatti tutta una serie di studi di tipo psico-sociologico che hanno ampiamente dimostrato i benefici che l’avere un bel sorriso portano nell’innalzamento della qualità della vita delle persone.

Potrei citare centinaia di casi di pazienti che, una volta completato un intervento di risistemazione organica della bocca tramite ortodonzia, protesi fissa o mobile oppure faccette dentali, con o senza implantologia, hanno cambiato radicalmente la qualità della loro esistenza.

Quelli che io definisco come “muscoli del sorriso” vanno in letargo quando una persona si sente in imbarazzo per la forma, la posizione o il colore dei propri denti. Di conseguenza si sorride a labbra strette o non si sorride proprio, con conseguenze a livello caratteriale e relazionale che si possono protrarre anche per anni e anni.

Una volta che finalmente abbiamo avuto modo di intervenire con una delle tante soluzioni indicate poche righe sopra, accade il miracolo.

Fin dal momento successivo in cui il paziente si guarda per la prima volta allo specchio alla fine del trattamento odontoiatrico a finalità estetica, il volto si accende di una luce nuova. La paura del giudizio altrui, l’imbarazzo e la ritrosia si sciolgono quando la persona si sente di nuovo serena con il proprio sorriso.

La bocca, infatti, è quella parte del nostro corpo che mostriamo prima di tutte, agli altri.

Se ce ne vergogniamo per qualche motivo, non saremo mai in grado di interagire in maniera serena con chi abbiamo intorno. Una volta superato il problema, invece, si verifica un mutamento radicale inconscio nelle modalità e nella qualità delle relazioni del paziente, che si scopre capace di piacersi e di piacere agli altri in una maniera fino ad allora solo immaginata.

Quando si raggiunge un tale risultato anche il dentista non può che essere entusiasta di come il proprio lavoro può aiutare gli altri ad essere non solo più sani, ma anche più felici.

Pinuccio Massaiu