Latte vaccino e consigli per una corretta nutrizione

Cosa ci hanno sempre insegnato le nostre nonne fin dalla più tenera età? Ovviamente di bere tanto latte. Quest’ultimo ci avrebbe fatto crescere sani e forti e il calcio contenuto al suo interno avrebbe rafforzato le nostre ossa. Bene, niente di più sbagliato.

Il latte vaccino è un alimento di uso comune nella nostra società e, non solo nell’immaginario comune ma anche nell’opinione di molti medici, ‘fa bene’ a tutti, dal bambino, al giovane, alla persona matura e all’anziana. Bene, mi spiace tanto far crollare questa pia illusione, ma questa visione delle cose è totalmente errata.

Il latte di mucca è in testa alle classifiche di allergie e intolleranze alimentari della nostra epoca. Sarà mai un caso? Sembra proprio che il nostro sistema immunitario reagisca male tutte le volte che vi entra in contatto per lungo tempo.

Il problema sta nel fatto che, a prima vista, risulti essere un alimento completo. Questo perché il suo rapporto di proteine, carboidrati e grassi è molto vicino a quello ideale per l’organismo umano – 30/40/30 rispetto al nostro 20/60/20 -.In più è privo di fibre vegetali ed è costituito per l’88,5% di acqua, rendendo facile il suo transito nell’intestino.

Eppure proprio questa sua facile assunzione è la sua pecca. Il latte infatti sembra acqua, ma non lo è! In natura non nasce per essere bevuto ad ampie sorsate, come spesso facciamo, bensì per essere succhiato. Se ci pensate quand’è che gli animali – compresi noi esseri umani – siamo portati a consumarlo? Nel solo periodo dell’allattamento materno, attraverso i capezzoli della propria madre.

Il nostro stomaco digerisce il latte attraverso un suo enzima – la rennina – che è capace di elaborare la caseina, ma solo se questa arriva centellinata, in piccole quantità. Nel caso di questa situazione ottimale, dove il latte è succhiato oppure preso a piccoli cucchiaini, magari accompagnato da del cibo solido, la rennina lo trasforma in piccoli fiocchi che non creeranno problemi al nostro intestino. Se invece lo si beve ad ampie sorsate, come si fa da un bicchiere o da una tazza a colazione, questa iterazione corretta con la rennina non avviene e il latte, non processato, arriverà come grossi blocchi, che deperiranno o fermenteranno nell’intestino, portando a gonfiore o al classico mal di pancia.

Immaginate ora di applicare questa errata forma di assunzione per anni e anni, fin dall’infanzia per poi arrivare all’età adulta e avrete dei danni rilevanti all’organismo. La rennina sarà sempre più inefficace e alla fine lo stomaco smetterà perfino di produrla, lasciandoci in balia della classica intolleranza al lattosio, ovvero l’incapacità del nostro apparato digerente ad elaborare la caseina.

Ma abbiamo da vedere ancora un altro elemento di rilievo: pensate davvero che il latte di una mucca sia uguale a quello di un essere umano? La differenza tra i due tipi di latte è proporzionale alla grandezza e ai bisogni di un vitello e di un bambino.

Il vitello ha una velocità di crescita 3 volte superiore a quella del bambino e una necessità proteica quasi 4 volte maggiore. Perciò i reni di un bambino nutrito con latte vaccino rischiano di arrivare ad essere un terzo più grossi di quelli di un bambino nutrito col latte materno, questo perché sono sottoposti ad un iperattività a causa dell’eccesso proteico del latte vaccino che oltre ad oberare i reni ed il fegato, può arrecare danni all’ipofisi, alla tiroide e al surrene.


Inoltre, il lattosio contenuto nel latte materno è essenziale per lo sviluppo cerebrale del bambino, il cui cervello si nutre appunto di glucosio.

Ancora, sfatiamo il mito del calcio, tanto caro alle nostre nonne. Solo il 25-30% del calcio presente nei latte vaccino viene assimilato, il resto viene eliminato con le feci perché questo non contiene la vitamina K, fondamentale per il suo corretto assorbimento nell’uomo.

Aggiungiamo infine che il latte di mucca viene trattato tantissimo per permettergli di conservarsi a lungo nei nostri supermercati e avrete il quadro completo.

Con tutti questi esempi spero di aver ampiamente dimostrato che il latte vaccino ha tutta una serie di “contro” che lo mettono in una luce completamente diversa da quella comunemente accettata nella nostra società. È tempo che le persone diventino sempre più consapevoli rispetto agli alimenti che assumono, perché questi sono una componente essenziale del nostro equilibrio psico-fisico e vanno a determinare in modo decisivo la qualità della nostra vita.

PinuccioMassaiu