Oggi parleremo di automatismi. Hai presente quando fai da anni la stessa strada per andare a casa con la macchina? Dopo centinaia – o migliaia – di volte che compi gli stessi movimenti e imparato a memorie le svolte e gli eventuali ostacoli, talvolta ti sarà capitato l’effetto “pilota automatico” in cui ti ritrovi nel tuo garage e quasi non ti sei accorto dei minuti in cui hai guidato fino a là.
Ecco questo accade per una regola di “pigrizia” del nostro cervello, che a parità di condizioni – quando soprattutto si sente a suo agio, senza stress – tende a compiere le azioni con il minimo sforzo e dispendio energetico. In una parola, nel massimo comfort e, soprattutto, in assenza di disagi, fatica e men che meno dolore.
Questo avviene quando guidiamo la macchina, ma anche per tutte quelle micro-azioni quotidiani vitali quali la respirazione, la masticazione, la fonazione –come moduliamo il suono quando parliamo – e la deglutizione.
Noi non ci badiamo quasi mai, perlomeno finché non sorgono problemi di salute a loro correlati, ma ogni giorno della nostra esistenza mettiamo in essere senza accorgercene migliaia e migliaia di movimenti.
Giusto per farti un paio di esempi, prova a calcolare un attimo quante volte respiri. La media umana è tra i 12 e i 16 respiri al minuto. Questi si traducono in un range che va dai 700 ai 1.000 all’ora e superano abbondantemente i 20.000 al giorno! Stessa cosa accade per la deglutizione. Se è ovvio che durante i pasti lo facciamo spesso – circa 150 volte – non dobbiamo dimenticare che continuiamo a deglutire anche durante la veglia e perfino quando dormiamo, con una media di 1.000/1.550 volte ogni 24 ore.
Questo automatismo di cui non siamo coscienti ha delle conseguenze nel mio campo di lavoro, l’odontoiatria clinica. Provate ad immaginare che, per uno dei tanti motivi che sono oggetto di analisi da parte del dentista durante la prima visita – frenulo corto, scorretta occlusione tra mascella e mandibola, cure non andate a buon fine in passato e via dicendo – il vostro corpo abbia iniziato, nel rispetto di quei principi di miope economicità e ricerca del massimo comfort sul breve periodo, a compiere dei comportamenti scorretti in chiave deglutitoria e respiratoria.
Migliaia di volte ogni giorno le ossa e i muscoli si muoveranno in maniera errata, andando ad erodere come le onde sulla scogliera l’equilibrio perfetto della vostra bocca. Nel lungo periodo, questo porta a patologie di natura estetica e funzionale quali denti storti, click articolari, cefalee, maggior propensione ad ammalarsi, sonno non riposante, russamento notturno, mal di schiena e tanto altro.
Talvolta, quando il caso viene giudicato troppo complesso, vengono proposte perfino soluzioni chirurgiche che comprendono l’intervento del chirurgo maxillofacciale, con tutti i rischi che questo comporta.
Perciò è importante in tutti questi casi, non mi stancherò mai di ripeterlo, una sana attività di prevenzione. Una consapevolezza che questi problemi esistono, che il nostro corpo segue delle regole ben precise e che è sempre preferibile programmare delle visite dal dentista fin da piccoli per evitare l’insorgenza – o il peggioramento – di queste cattive abitudini orali che, partendo da funzioni semplici e quasi banali come il respirare o il deglutire, possono evolvere in problematiche della salute più serie nel medio o lungo periodo.
Pinuccio Massaiu