Ormai, finalmente, la maggior parte dei colleghi non mi chiede più se il sito oppure Facebook sono utili nell’ottica di rendere più conosciuto e facilmente identificabile il loro studio.
Quasi tutti danno per scontato l’importanza dei canali social e chi non li ha o non li cura – che è persino peggio di non averli – lo fa solo perché li rifiuta consapevolmente o per una sua particolare visione dell’etica professionale, per pigrizia o per timore di mettersi in gioco.
Molto stimolante è il dialogo che si instaura con chi mi chiede di Instagram.
Ecco, tu ora mi dirai: “Ma è un ennesimo social network!”.
Eh si, anche questo strumento più giovanile è ormai maturo per diventare un luogo da presidiare online. Ristoranti, alberghi, agenzie di viaggio e tour operator, personaggi pubblici, società e marche sportive lo utilizzano con successo, quindi perché non farlo anche noi dentisti?
Attenzione, è un social molto più social di Facebook. Più diretto, più giovanile, più portato a contenere elementi sempre più brevi e dinamici sia in formato foto che video.
Perchè presidiarlo?
Perché i giovani passano attualmente più tempo là dentro che su Facebook, ormai diventato – basta vedere un po’ di dati – più per gli over 40. I giovani hanno sempre più richieste di natura estetica, ma si interessano anche alla salute e guardano molto sia alla qualità dei servizi che al modo in cui questi vengono veicolati e comunicati sul web.
Primo messaggio: solo per questa semplice ragione dovresti aprirti – ora! – un profilo del tuo studio su Instagram, da collegare alla pagina pubblica che tu (spero) abbia già.
Altro elemento importante per puntare su questo social è il suo essere ancora “Far West”, ovvero una terra di opportunità. Ormai migliaia di aziende e centinaia di studi hanno la loro pagina Facebook e chi più, chi meno, investe denari in sponsorizzate promozionali al suo interno. Questo ha fatto sì che i costi per ottenere interazioni sono aumentati. Se prima con 5 euro facevo miracoli ora devo faticare molti di più per farmi notare nella marea di promozioni attive e liberarmi dalla logica sempre più severa degli algoritmi creati dalla azienda di Mark Elliot Zuckerberg.
Su Instagram, che è ancora in fase di crescita e sperimentazione, le sponsorizzate – e i relativi risultati – sono più simili al vecchio Facebook dei bei tempi, quando spendevi poco e ottenevi grandi risultati.
Esempio pratico:
con i nostri circa 3.700 follower attuali, la pagina Instagram dello Studio Massaiu ha una media di visitatori pari a 120-130 alla settimana. Se adesso attivo 3 promozioni ad 1€ al giorno per lo stesso periodo – spendendo in totale l’incredibile cifra di 21€! – le visite al profilo schizzano su del 320%.
Questo in che cosa si traduce?
Ovviamente maggiori visite vuol dire maggiori click ai link che decidiamo di promuovere sul profilo, nuovi follower e quindi una sempre più ampia notorietà del “brand”, con aumento del numero dei potenziali pazienti.
Con la programmazione ci si può sbizzarrire – questa va realizzata e curata esattamente come con Facebook, attraverso un calendario editoriale in cui vanno predisposti ogni tanto – stando attenti a non esagerare – anche dei post più “push” in cui incentiviamo un’azione diretta verso il contatto immediato con lo studio.
Ad esempio abbiamo realizzato una promozione per far sapere al paziente che da noi è possibile, compilando un form che rispetta tutti i parametri richiesti dalla recente normativa GDPR, di prenotare comodamente una chiamata nel giorno e perfino nell’ora in cui l’utente preferisce, tra il lunedì e il venerdì, dalle 8.30 alle 19.30.
Con un investimento di prova di 4€ abbiamo ottenuto l’ottima risposta di 5 chiamate, che nell’ottica di dar la possibilità a nuove persone di conoscere la nostra struttura e, magari, iniziare al suo interno un ciclo di cure, è uno splendido risultato.
Insomma, il mio consiglio è quello di approfondire questo argomento e, una volta che ne avrai compreso dinamiche e potenzialità, subito farlo partire per il tuo studio.
I risultati pagano più che bene lo sforzo necessario, te lo assicuro.
Pinuccio Massaiu