Decisione Fatigue

Questa è la “fatica decisionale”, un concetto psicologico che enuncia la tendenza della mente umana a prendere decisioni sempre peggiori con l’aumentare del numero delle stesse.

Semplificando esiste un legame fra decisioni e forza di volontà: più scelte facciamo ogni giorno più il nostro carattere si deteriora. Questo perché fare una scelta, anche la più stupida e banale, ha un costo biologico che consuma le nostre energie mentali. 

Le centinaia di microdecisioni inutili che abbiamo preso durante il giorno hanno consumato la nostra energia mentale e, arrivati alla sera, le uniche che riusciamo a prendere sono quelle sbagliate, quando ci schiantiamo davanti alla tv, saltiamo l’allenamento in palestra o ci ingozziamo con qualche cibo spazzatura.

Ecco perché nel 1998 Steve Jobs ordinò al designer giapponese Issey Miyake più di cento dolcevita nero identici.  Voleva ridurre la famosa “decision fatigue” e conservare intatta la forza di volontà per le scelte cruciali che doveva prendere come CEO della Apple. Anche Barak Obama ha indossato per gli otto di carriera presidenziale lo stesso abito.   Così come Mark Zuckerberg lo stesso modello di T-shirt grigia. 

Avevano la necessità di occupare la loro mente e averla sempre pronta senza essere affaticata da scelte inutili, per svolgere al meglio le attività di alto livello a cui erano legate le loro ambizioni e responsabilità.

Questi concetti sono alla base della mentalità del titolare d’azienda che vuole raggiungere obbiettivi che i suoi competitor neanche si immaginano di poter fare. Rimanere centrati, fare scelte etiche, recuperare e non sprecare energie in scelte inutili, abbandonare le discussioni di lana caprina sui social con i nostri concorrenti solo per dimostrare “a loro” che siamo i più bravi, tralasciando di fare comunicazione di eccellenza verso i nostri clienti o potenziali tali, è la base del successo personale e professionale che è alla tua portata, ma tu lo vuoi raggiungere davvero?