Denti da latte, denti permanenti e denti del giudizio. Qual è la differenza?

I denti sono organi molto duri, ma non invulnerabili, che si trovano all’interno della nostra bocca. La loro funzione principale è ovviamente quella di aiutarci nel masticare il cibo, ma ci aiutano anche nel parlare e, ormai, hanno assunto anche una funzione estetico-sociale di grande importanza, specialmente nel mondo occidentale.

L’essere umano sviluppa due fasi di dentizione, ovvero di comparsa dei denti nella bocca, una temporanea e una permanente, quella definitiva; oggi scopriremo meglio assieme questi aspetti.

I primi denti da latte, detti anche decidui o temporanei, nascono di solito tra i 6 e i 10 mesi. Sono 20 in totale e compaiono gradualmente fino all’anno e mezzo di vita del bambino.

Per quanto temporanei e destinati quindi a cadere, è molto importante non trascurarli per alcuna ragione. La loro cura è cruciale per un futuro e sano sviluppo della bocca.

Altro aspetto importante, i denti da latte sono più delicati rispetto ai permanenti, ed  è quindi più probabile che si formi la carie se non si presta la dovuta attenzione.

Se tutto va bene, di norma i primi a cadere tra i denti decidui sono gli incisivi inferiori centrali, intorno ai 6 anni. Gli ultimi, i secondi molari decidui, verso i 12.

Quando il piccolo bambino raggiunge i 6 anni spunta il primo molare permanente, chiamato anche “sesto dente” o “dente dei sei anni”. Il dente più importante della bocca, perché attorno a lui si sviluppa tutto il complesso cranico e il nostro corpo.

Questi molari hanno delle piccole rientranze dette “solchi” in cui si possono infiltrare i batteri della carie. Un buon consiglio è quello di consultare il proprio dentista e, se lui lo reputa necessario, farli sigillare con una tecnica semplice, indolore e non invasiva.

Il processo di sostituzione dei denti da latte con i permanenti dura circa sei anni, fino alla prima adolescenza, con i nuovi denti che si sviluppano sotto la radice dei precedenti, che quindi cadono naturalmente, facendo spazio ai nuovi arrivati che ci faranno compagnia per il resto della vita. Alla fine del processo, se spuntano anche i terzi molari, ovvero i famosi denti del giudizio, un uomo adulto può vantare fino a 32 denti tra arcata superiore e inferiore.

Questi ultimi sono un eccezione rispetto al resto della dentatura permanente, perché di norma possono spuntare tra i 17 e i 20 anni, mentre talvolta non escono mai per tutta la vita, rimanendo quindi inclusi.

I denti del giudizio sono nominati spesso con un certo timore, in quanto molti ragazzi temono il fatto di doverli estrarre nel caso questi stiano tentando di venir fuori naturalmente ma, non trovando spazio, hanno necessità dell’intervento del dentista per completare l’operazione (o per la loro eliminazione). Non c’è da aver paura, ad oggi le procedure cliniche sono molto attente a ridurre al minimo fastidi e dolore, perciò si può affrontare il tutto con serenità.

Pinuccio Massaiu