Esiste una formula del successo nell’imprenditoria?

Anticipo subito che la mia domanda era assolutamente provocatoria. La risposta è no! Chiunque vi dica che esiste una ricetta perfetta che, se seguita pedissequamente porta al successo in modo matematico, nel migliore dei casi è un ingenuo, nel peggiore vi sta prendendo in giro. E se lo state pagando come amministratore o consulente esterno, sta rubando i vostri soldi.

Chiarito questo punto, va detto che esistono delle linee guida, dei principi primi dai quali ognuno può partire per costruire la sua personale e irreplicabile via verso il successo. Non fate mai l’errore di provare a copiare a pappagallo quello che fanno i vostri competitor o le persone che volete raggiungere, ma cercate sempre di elaborare una formula originale, che rispecchi quello che siete.

Io posso darti alcuni consigli in relazione a quello che è stato utile a me, personalmente, per costruire la mia realtà imprenditoriale, ma starà a te prendere quello che ti sarà utile come spunto per creare la tua o migliorare quella che già hai.

In primo luogo, devi avere una meta. Attenzione, non sto parlando di un obiettivo, che può facilmente essere scambiato per un sinonimo. L’obiettivo è un traguardo a breve termine, come ad esempio un aumento del fatturato a sei mesi da oggi. Una meta, invece, è qualcosa di molto più ambizioso e soprattutto di più ampio respiro. Ti dirò di più, deve ricomprendere non solo aspetti economici, ma anche di altro tipo: formativi, personali, culturali.

Quindi prenditi il tuo tempo e rifletti attentamente su cosa vorresti raggiungere. Dove vuoi veramente arrivare con le tue idee e con il tuo lavoro? Non fare l’errore di buttarla sul generale, tipo “voglio cambiare il mondo” oppure la terribile “voglio diventare ricco”. Sono mete indefinite e, nel secondo caso, anche abbastanza aride.

Punta in alto ma con coscienza e consapevolezza. Io per esempio punto a migliorare le persone che lavorano con me, non solo da un punto di vista professionale, ma anche umano. Desidero dare a loro i mezzi per diventare, se lo desiderano, persone sempre migliori, sempre più consapevoli, sempre più libere. Per questo lo studio è pensato in modo da rendere il loro lavoro più sereno, bello e coinvolgente. Per questo abbiamo dei giochi interni che li portano a leggere, a formarsi anche al di fuori dell’ambiente di lavoro, a fare esperienza di tanti tipi. Per questo spingo ognuno di loro a pensare e proporre idee nuove o a parlare in pubblico, sia in riunione sia portando relazioni ai convegni a cui porto tutto lo staff.

Ecco, questa è un’idea di meta, ora tocca a te trovarne una tua.

La seconda cosa importantissima, ma l’avrai capito da quanto ti ho detto fino ad ora, sono le persone di cui ti circondi. Diventa bravo o brava a gestire al meglio le tue relazioni affettive, familiari e lavorative. Cerca di circondarti di belle persone ed evita quelle che ti caricano di ansia, stress, negatività (ricordi la persona demotivante?). Quest’opera di selezione è f-o-n-d-a-m-e-n-t-a-l-e!

Le persone positive, se sono tuoi collaboratori, ti daranno non una sola marcia in più, ma tante marce quanto è il loro numero; se sono i membri della tua famiglia, ti daranno supporto, sostegno e incoraggiamento nei momenti ardui e nelle scelte difficili. Quando, al contrario, non sei capace di tenerti lontano o non ascoltare i demotivanti, questi ultimi saranno come un ancora di piombo che ti draga verso il fondo, bloccandoti e abbassando il tuo morale.

Ora passiamo a due aspetti un po’ più tecnici: devi pianificare tutto in anticipo. Devi diventare un bravo scacchista, sviluppando una mente strategica. Prepara le tue mosse, vedi prima nella tua mente cosa potrà avvenire e cerca di valutare bene costi e benefici delle tue azioni a mente fredda. Stai attento solo ad una cosa: pianificare non significa rimuginare. Non stare solo a teorizzare, ma sappi che il pensiero deve al più presto portare all’azione! Il più bel piano del mondo non servirà a nulla se non avrai il coraggio di metterlo in pratica. Perciò calcola le cose per bene e poi agisci!

Ancora non seguire mai e poi mai l’opiniocommunis! Te ne ho già parlato nel nostro articolo sulla sicurezza e il rischio, ricordi? Le cose che fanno tutti sono rassicuranti ma ti confondono con la massa. L’80-90% delle persone sulla terra fanno cose molto simili e ottengono risultati similari tra loro. Se tu vuoi diventare imprenditore devi distinguerti da loro, quindi non esser spaventato dalle tue idee, anche quelle che sembrano le più folli. Se le pianifichi e valuti per bene, sentendo chi ti incoraggia, ignorando i pessimisti e mettendoci coraggio e passione, hai ottime probabilità di farcela. Pensa quindi in modo contro-intuitivo e sii sempre positivo e causativo. L’attività d’impresa è una cosa meravigliosa e molto stimolante, ma richiede forza d’animo, sicurezza nelle proprie forze e nelle proprie persone e anche una bella ambizione.

Vorrei lasciarvi con una frase di Adriano Olivetti, un uomo di uno spessore immenso che mi ha sempre ispirato nel mio lavoro: “Il termine utopia è la maniera più comoda per liquidare quello che non si ha voglia, capacità, o coraggio di fare. Un sogno sembra un sogno fino a quando non si comincia da qualche parte, solo allora diventa un proposito, cioè qualcosa di infinitamente più grande”.

PinuccioMassaiu