La forza della Causatività

La causatività è una vera forza della natura. È una delle poche cose che, quando viene sposata pienamente, con tutto se stessi, cambia radicalmente la vita di chi lo fa. Allo stesso tempo è un concetto molto difficile da fare proprio, per quanto sia incredibilmente semplice, quasi banale.

Vorrei spiegarla con alcune domande, a cui vorrei che rispondeste il più sinceramente possibile.

Quante volte, in questa settimana, avete detto che siete arrivati tardi a lavoro, a casa o ad un appuntamento per colpa del traffico? Ancora, quante volte avete detto che non potete fare qualcosa perché siete trattenuti da qualcuno o qualcosa? Infine, quante volte vi siete lamentati di essere stati sfortunati nel lavoro, in amore o a scuola?

Ecco, in tutti questi casi non siete stati causativi.

Siete arrivati in ritardo perché, trattando superficialmente o l’appuntamento o il volume di traffico, siete usciti tardi da casa. Non fate qualcosa perché avete paura di farla, non perché c’è una persona o una questione che vi trattiene. Non siete stati sfortunati – la sfortuna non esiste – bensì non eravate preparati, organizzati, disposti a sforzarvi maggiormente per conseguire il risultato che agognavate.

Ecco, la causatività è proprio questo. Il cambiare la prospettiva della causa dei fallimenti. La persona causativa sa che se qualcosa non va bene è sua la responsabilità, non di qualcun altro o di qualcos’altro.

La causatività è quindi la consapevolezza di essere la causa primaria dell’indirizzo della propria vita, non l’effetto di una serie di circostanze che non dipendono da noi, non il risultato di qualcosa di esterno. Essere causativi significa avere piena consapevolezza del fatto che noi siamo gli artefici, i registi, della nostra vita.

La causatività è alla base del principio di responsabilità e richiede coraggio, senso del dovere e forza di volontà. Come potete vedere il concetto, di per sé, è semplice e anche molto bello. La vera difficoltà sta nel farlo proprio, applicandolo giorno dopo giorno nella nostra vita.

Se vuoi essere causativo non potrai più dire “È stata colpa di…”, ma dovrai assumere un grande peso sulle spalle. Niente più atteggiamenti a scarica-barile, niente più facili rimproveri, auto-giustificazioni e vita passiva “… Intanto non ci si può fare nulla…”. Nessuno dice che sia facile. Già la sola consapevolezza causativa è un immenso passo in avanti, ma il vero balzo – per usare le parole dell’astronauta Armstrong – avverrà nel momento in cui si agirà in modo causativo.

La causatività è la vera caratteristica dei leader, che si fanno carico dei problemi e mancanze degli altri. Non perdono tempo a recriminare sul classico latte versato, ma si prodigano per riempire di nuovo la bottiglia. Non giudicano, ma aiutano chi sbaglia. Lo fanno crescere, invece che rattrappire a causa delle loro critiche.

Eppure noi non veniamo educati alla causatività. Il modello di insegnamento italiano si basa sulla filosofia del rimprovero, della valutazione critica da parte del maestro/professore, del far notare gli errori e non i meriti, nell’ottica distorta del “Così vedrai che non lo fai più!”. Lasciatemi affermare che questo atteggiamento è castrante. Blocca sul nascere l’iniziativa e la creatività del singolo, creando tante marionette irreggimentate (nel migliore dei casi, cosa che è tutto dire!) oppure dei ragazzi che rigettano ogni autorità o responsabilità, sbandando le loro vite (cosa molto più comune ai nostri tempi).

Arriviamo quindi all’ultimo punto di quanto volevo dire in questo articolo. La causatività – tenetevi forte che questo è un concetto contro-intuitivo! – nasce proprio dal fatto che veniamo lasciati sbagliare in piena autonomia.

Se si viene bene educati (o formati, se parliamo di lavoro), se ci viene data fiducia e sostegno, fare qualche piccolo-medio sbaglio è terapeutico. È una cosa che ci farà crescere, perché ci sentiremo in dovere di rimediare all’errore che noi soli abbiamo fatto.

Questo perché? Perché eravamo liberi di scegliere, quindi non possiamo incolpare nessuno del nostro errore, ergo tocca a noi sbrogliare la matassa e trovare una soluzione = sviluppiamo causatività.

Quindi ecco la linea guida per allenare la causatività: bisogna sentirsi responsabili per tutto quello che avviene intorno a noi, anche se a prima vista sembra non essere colpa nostra. Non è facile, ma si può fare, ve lo posso assicurare per esperienza personale. Vi garantisco anche che è un qualcosa che da grandi soddisfazioni, che dovrete solo a voi e al vostro impegno.

PinuccioMassaiu