Saggezza dal lontano oriente, il Libro dei Cinque Anelli

“Tu devi praticare senza tregua”

MyamotoMusashi

Chi di voi conosce il Libro dei Cinque Anelli? È un testo di strategia senza tempo, come l’Arte della Guerra diSunTzu o il Della Guerra di Von Clausewitz. Tutti loro possono – meglio devono! – essere letti al di là del loro valore militare, in quanto sono un vero condensato di principi filosofici, considerazioni sulla natura umana, ricerca dell’eccellenza, della disciplina mentale col fine di raggiungere la vittoria sul nemico.

Tutta la vita è popolata di nemici – intesi come ostacoli -, a maggior ragione nel mondo dei liberi professionisti. Qui non c’è nessuno Stato che ci paga lo stipendio a fine mese, che ci tutela o garantisce nulla (anzi una c’è, le tasse, che non mancano mai).

Perciò lo studio di questi antichi manuali ci può essere d’ispirazione nelle sfide che abbiamo da affrontare. Il testo di Musashi, samurai della prima epoca Tokugawa (inizi del XVII secolo), è frutto dell’incredibile vita di questo grande guerriero e studioso di tattica, strategia e filosofia di vita.

MyamotoMusashi visse in un’epoca turbolenta, dove i Daimyo – i grandi nobili giapponesi – si combattevano tra loro per decidere chi avrebbe dominato sul Giappone. La spuntò TokugawaIeyasu nella battaglia di Sekigahara, dove si affrontarono più di duecentomila soldati. All’epoca Musashi aveva sedici anni e partecipò a quello scontro epocale, ma dalla parte dei perdenti.Visto che il suo signore era stato sconfitto e ucciso si diede ad una vita raminga, da ronin, sfidando tutti gli esperti nelle varie discipline di combattimento che si erano accumulate nella millenaria storia giapponese. Fino ai ventinove anni vagò di città in città, di villaggio in villaggio e di monastero in monastero alla ricerca di avversari degni di perfezionare la sua arte. La storia tramanda almeno sessanta duelli accertati, alcuni contro più avversari, e da tutti ne uscì vincitore.

Come scrive nella sua prefazione al libro, alla fine decise che non c’erano altri da cui poter imparare per il combattimento, perciò si dedicò a studiare tutte le altre professioni, partendo dal presupposto che “Per conoscere se stessi è necessario conoscere gli altri”.

Questo gli permise, in tarda età, di avere una visione generale del mondo tale da elaborare il suo concetto di Via, l’heiho. Questoappartiene ad ogni arte o professione e per raggiungerlo si deve studiare a fondo, nella teoria ma soprattutto nella pratica.

“Passo dopo passo coprirai la distanza di mille miglia, percorrendo la Via, accumulando senza impazienza nel cuore e nello spirito le esperienze della pratica continua che è alla portata di tutti e in più la conoscenza ricavata dalla tua personale esperienza. Armati di pazienza considerando che è dovere del bushi intraprendere questa strada per vincere oggi il se stesso di ieri, vincere domani contro uomini più deboli e in seguito vincere contro un avversario più forte… Senza permettere allo spirito la minima deviazione e alla mente la più piccola divagazione”

MyamotoMusashi

Ma dove vogliamo arrivare parlandovi di questo testo? Secondo noi al suo interno ci sono delineati i primi principi da cui dovete partire per rinnovare il vostro modo di vedere la professione odontoiatrica.

Primo tra tutti voi stessi.

Avete un piano – una strategia – di crescita e sviluppo del vostro studio dentistico, oppure vivete alla giornata? Avete un’idea precisa del suo andamento economico, oppure navigate a vista? Come vedete le persone che collaborano con voi? Sono dei meri prestatori d’opera o cercate di farli crescere a livello personale e professionale?

Il controllo di tutto quello che vi gira intorno è il primo passo dell’indipendenza e della libertà d’azione. Il sapere le cose, l’informarvi e il creare procedure e protocolli che vi aiutino in tal senso sarà il primo passo.

Fatevi queste domande e vedete che risposte vi portano. Aumentate il vostro grado di consapevolezza e riflettete sul vostro approccio alla professione. Qual è il vostro heiho?

Pinuccio Massaiu