Come sconfiggere i demoni della mediocrità e dell’ignoranza

Noam Chomsky, celebre filosofo, linguista e storico americano, oltre che grande studioso delle dinamiche di comunicazione e del rapporto tra il popolo e il potere, enuncia due terribili principi dei quali sono sempre più convinto che chi detiene il potere utilizzi costantemente:

1)     Mantenere la maggioranza delle persone nell’ignoranza. 

2)     Stimolare le persone ad essere compiacenti con la mediocrità. 

Qualcuno potrebbe contestare che nel mondo di oggi siamo molto lontani da questi assiomi. In effetti ora abbiamo la scolarizzazione obbligatoria, sempre più giovani che accedono all’università, e spesso nello stesso percorso si prendono due lauree, una generale e una specialistica. In più, con internet, la mole di informazioni in nostro possesso è enorme, permettendoci di sapere cosa accade dalla parte opposta del mondo in tempo reale e così via.

Eppure… eppure io mi guardo intorno e vedo che il tasso di ignoranza nella media dei ragazzi che completano gli studi è sempre più alto, con giovani che vengono continuamente rimandati a settembre e poi promossi con tre o quattro materie perché “è brutto bocciare” (non sono parole mie, ma le ho sentite dire troppo spesso ad alcuni sconsolati insegnanti che conosco).

Queste affermazioni ottimistiche sono quindi nella realtà false. D’altronde la maggior parte delle lauree appena create, giusto per dare una cattedra a un maggior numero di professori, nel nostro paese non creano persone formate e pronte ad entrare nel mondo del lavoro. Spesso, dopo tre (o nel peggiore dei casi cinque o sei) anni di studio universitario si devono fare mesi o anni di tirocinio, stage o corsi extra o esami di stato che sembrano terni al lotto per poter provare a iniziare a lavorare. Quindi a che cosa sono serviti tutti quegli anni chini sui libri?

In più i mezzi di comunicazione di massa come la televisione o i giornali, non forniscono sane linee guida, esempi di etica personale o lavorativa, ma l’esatto opposto. Nei programmi o nelle rubriche più in voga sono diventati famosi solo chi vince truffando, barando, mentendo, insultando, urlando.

Lo scadimento culturale e valoriale connesso a questa prassi colpisce soprattutto i ragazzi, che troppo spesso prendono ad esempio queste persone e pensano che la vita si possa risolvere con un colpo di fortuna o con un’ospitata in TV.

Anche internet e i social network, usati nella maniera sbagliata, possono fare più male che bene. La gran mole di informazioni non filtrate può causare nella gente non solo la falsa percezione di sapere le cose (perché si è letto un post o una pagina su Wikipedia), ma anche una facile suggestione e manipolazione di chi fa girare bufale o false notizie.

L’unica soluzione, a mio parere, rimane sempre la solita:

1)     studio serio, sui libri

2)     frequentare e seguire (anche sui social) persone di valore, in gamba, che dimostrano con parole e azioni quello di cui parlano

3)     agire, mettersi in gioco, sperimentare quello che si studia o che ci è stato insegnato

Non ci sono altre vie o strade più facili. Se qualcuno le conosce, è pregato di farmelo sapere (e me lo deve anche dimostrare).

Buona vita.

Pinuccio Massaiu